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Detrazione fiscale abbonamenti

È confermata anche per l’anno d’imposta corrente la detrazione Irpef del 19% per le spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti per il servizio di trasporto pubblico locale, fino a un importo massimo di 250 euro all'anno.

L’agevolazione riguarda sia le spese sostenute direttamente dal contribuente e sia quelle sostenute per conto dei familiari fiscalmente a carico.

Per accedere alla detrazione, è necessario che gli abbonamenti siano stati acquistati con strumenti tracciabili (carta di credito, bancomat o altri strumenti elettronici). Il contribuente deve conservare il titolo di viaggio e la documentazione attestante il pagamento.

Per attestare il pagamento, possono essere ritenuti validi anche altri documenti o ricevute che certifichino:

  • l'utilizzatore dell'abbonamento;
  • il periodo di validità;
  • la spesa sostenuta;
  • la data in cui il pagamento è avvenuto.

Se la ricevuta di pagamento è intestata a un familiare a carico, dev'essere prodotta una dichiarazione sostitutiva con l’indicazione del soggetto che ha sostenuto la spesa.

QUALI ABBONAMENTI SI POSSONO DETRARRE

Sono detraibili le spese sostenute per l’acquisto di abbonamenti per tutti i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale, indipendentemente dalla tratta utilizzata.

Ai fini della detrazione, per abbonamento si intende un titolo che consenta di effettuare più viaggi per più giorni, in un periodo di tempo specificato. Non rientrano nell'agevolazione i biglietti singoli.

Per servizi di trasporto pubblico locale, regionale o interregionale si intendono tutti i servizi di trasporto pubblico locale, a prescindere dal mezzo di trasporto utilizzato, che operino in modo continuativo o periodico all’interno di una o più regioni, con itinerari, orari, frequenze e tariffe prestabilite.

La detrazione spetta a prescindere dal periodo di competenza coperto dall'abbonamento: quello che conta è la data del pagamento. Per esempio, per gli abbonamenti annuali scolastici che coprano il periodo settembre 2025-giugno 2026, la detrazione spetta nella dichiarazione dei redditi che viene compilata nel 2026, riferita ai redditi del 2025 (anno in cui il pagamento è avvenuto).

CHI PUÒ DETRARRE L'ABBONAMENTO

La detrazione spetta a chi sostiene la spesa, anche se la spesa è stata sostenuta nell’interesse dei familiari a proprio carico. L’importo massimo di spesa è di 250 euro all'anno: tale importo riguarda il singolo contribuente e comprende la quota eventualmente sostenuta per i familiari a carico. Per esempio, se si acquista un abbonamento annuale per sé a 200 euro e uno per un familiare a carico a 150 euro, l'importo utile ai fini della detrazione sarà in ogni caso di 250 euro. Lo stesso vale per gli abbonamenti dei figli detratti in condivisione dai genitori: anche in questo caso, il limite massimo è di 250 euro totali.

DIRITTO ALL’OPPOSIZIONE

I contribuenti che hanno acquistato uno o più abbonamenti possono decidere di non rendere disponibili all'Agenzia delle Entrate i dati relativi alla spesa, escludendo quest'ultima dalla propria dichiarazione precompilata. Per farlo, è necessario opporsi all'utilizzo di tali dati.

Anche in caso di opposizione, sarà comunque possibile inserire manualmente le spese sostenute durante la successiva fase di modifica o integrazione della dichiarazione precompilata, purché ne sussistano i requisiti per la detraibilità.

Se non ci si oppone all'utilizzo dei dati, la spesa sostenuta per l'acquisto dell'abbonamento sarà automaticamente inserita nella dichiarazione dei redditi precompilata, ai fini della detrazione.

L'opposizione all'utilizzo dei dati relativi alle spese per l’acquisto degli abbonamenti può essere esercitata con le seguenti modalità:

  • comunicando l'opposizione direttamente all'azienda presso la quale è stata sostenuta la spesa, al momento del pagamento oppure entro il 31 dicembre dell’anno in cui la spesa è stata effettuata;
  • comunicando l’opposizione direttamente all’Agenzia delle Entrate, dal 1° gennaio al 16 marzo dell’anno successivo a quello in cui la spesa è stata sostenuta, tramite l'apposito modello disponibile a questo link.

Per gli abbonamenti acquistati da Tpl Fvg, l'opposizione può essere esercitata utilizzando il modulo scaricabile in calce a questa pagina, da inviare all'indirizzo di posta elettronica titoli.viaggio@tplfvg.it.

L'ABBONAMENTO È UN REDDITO?

Le somme erogate o rimborsate ai dipendenti dal datore di lavoro, oppure le spese sostenute direttamente da quest’ultimo per l’acquisto di abbonamenti per il trasporto pubblico locale per sé o per i propri familiari, non concorrono a formare reddito di lavoro.

SCARICA QUI IL MODULO PER ESERCITARE L'OPPOSIZIONE PER GLI ABBONAMENTI DI TPL FVG

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