I controlli

Le verifiche possono avvenire sia a bordo degli autobus sia a terra, presso fermate e capolinea.

I controlli sul possesso e la validità dei titoli di viaggio si svolgono durante l’intero arco della giornata, da parte di personale in divisa e in borghese, con particolare attenzione agli orari e alle direttrici in cui il rischio di elusione tariffaria è maggiore.

Le verifiche possono avvenire sia a bordo degli autobus sia a terra, in fase di salita o discesa, presso fermate e capolinea. Tutti i viaggiatori sono tenuti, su richiesta, a comunicare le proprie generalità e a esibire un titolo di viaggio valido e il tesserino identificativo di Tpl Fvg oppure, in alternativa, un documento d’identità.

Gli agenti incaricati del controllo sono pubblici ufficiali nell’esercizio delle proprie funzioni e sono abilitati a effettuare tutte le attività previste dall’articolo 13 della legge 24 novembre 1981, n. 689, compresi gli accertamenti necessari per identificare il trasgressore, anche accompagnandolo a terra e richiedendo l’intervento delle forze di polizia.

Se la persona controllata rifiuta di comunicare le proprie generalità o di esibire un documento, gli agenti possono richiedere l’intervento delle forze di polizia o della polizia locale per procedere alla sua identificazione. Fornire generalità false agli agenti accertatori di Tpl Fvg o alle forze di polizia è un reato penalmente perseguibile.

Fotocopie, screenshot o riproduzioni fotografiche dei titoli di viaggio non sono mai considerate valide.

Videosorveglianza e applicazione delle sanzioni

Ai sensi del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50 (convertito con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96), le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza presenti a bordo degli autobus possono essere utilizzate come mezzo di prova ai fini del contrasto all’evasione tariffaria, nel rispetto della normativa vigente sul trattamento dei dati personali.

Le sanzioni vengono applicate in modo oggettivo e uniforme. Non è prevista alcuna esenzione in base alla buona fede, all’età o allo stato di salute della persona. Gli agenti sono tenuti ad applicare le norme: qualsiasi selezione arbitraria tra chi sanzionare e chi no costituirebbe un abuso.